In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2018, l’Assessorato alla Cultura del Comune di Oristano e la Fondazione Sa Sartiglia Onlus, organizzano il convegno, dal titolo ”L’antico acquedotto di Oristano”.
L’appuntamento è per sabato 22 settembre alle 18 presso la sala conferenze dell’Hospitalis Sancti Antoni di Oristano.
Il convegno è inserito nel programma culturale “Una città nella Storia”, giornate di studio e di approfondimento sulla storia e le storie della città, ideate nell’ambito del progetto MuseoOristano.
“L’Arte di condividere è il tema che accompagna questa edizione delle Giornate Europee del Patrimonio, in piena sintonia con il messaggio culturale offerto da MuseoOristano, la Città Museo di tutti e per tutti, luogo di incontro e di condivisione delle memorie oristanesi ed arborensi da conoscere, ricordare, vivere e tramandare, inserita dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo tra i progetti dell’anno Europeo del Patrimonio culturale 2018” sottolinea l’Assessore alla Cultura Massimiliano Sanna.
Nel corso della serata, coordinata dal curatore di MuseoOristano Maurizio Casu, si tenterà di ricostruire l’atmosfera storico-politica nonché la situazione sociale ed economica della Oristano dell’Ottocento.
Lo studioso Gigi Piredda cercherà nel suo intervento di delineare la classe dirigente e le figure degli uomini politici che hanno amministrato e disegnato la nostra città nei difficili anni tra Risorgimento e Sardegna post unitaria. Partendo dall’attenta ricerca archivistica, basata sullo studio degli atti, dei documenti e delle deliberazioni comunali del tempo, il ricercatore oristanese presenterà le idee e i progetti che proietteranno la Oristano della seconda metà dell’Ottocento, dalla dimensione di grande paese a quelle di importante città sarda.
L’architetto Francesco Deriu si soffermerà su uno di questi importanti progetti: la realizzazione dell’acquedotto cittadino. Lo studioso oristanese di storia dell’architettura illustrerà come l’esigenza di Oristano di adeguarsi a requisiti igienici e tecnici moderni, porterà nel 1880 il Comune a dotarsi di un primo progetto di acquedotto, che dopo alterne vicissitudini e modifiche, verrà inaugurato nel 1884. Il progetto finale degli edifici di arrivo dell’acquedotto, attinge dal vocabolario architettonico neorinascimentale filtrato dalle scuole di architettura e ingegneria sardo-piemontesi. L’impianto architettonico rappresentato dal serbatoio, lavatoio e abbeveratoio, realizzato sulla grande spianata della chiesa di S. Martino, creerà in città una nuova polarità monumentale esterna al centro storico, coerente con le nuove istanze urbanistiche europee del tempo.