Lunghe file e centro storico affollato come raramente accade.
Monumenti aperti ha fatto registrare un boom di presenze. Troppo ghiotta l’occasione di scoprire per la prima volta gli interni del carcere di piazza Manno che in antichità ha ospitato la Reggia dei Giudici d’Aborea.
Un richiamo per tantissimi oristanesi alla ricerca delle tesimonianze del glorioso passato medievale, ma anche per moltissimi turisti che hanno scelto Oristano per il primo week-end di Maggio.
Per tutti un ricco menù culturale con una cinquantina di monumenti a disposizione, ma anche un ricco programma di manifestazione collaterali e poi la bella iniziativa del Centro Commerciale Naturale Centro Città Oristano che ha proposto Lo Sbaracco, un piccolo “bazar all’aperto” con i commercianti del centro che hanno esposto davanti alle vetrine dei negozi gli articoli delle passate stagioni a prezzi superconvenienti.
La formula, alla fine, ha premiato ancora una volta gli organizzatori, dal Comune di Oristano alla Fondazione Sa Sartiglia, Antiquarium Arborense, Cooperativa La Memoria Storica con il coordinamento regionale, per il 17esimo anno consecutivo, dall’associazione culturale Imago Mundi.
Mancano ancora i dati ufficiali, ma l’impressione è che le 15 mila presenze delle passate edizioni siano stati abbondamentemente superati. Al di là dei numeri sono le lunghe file, la curiosità e l’entusiasmo dei visitatori ad aver contrassegnato questa edizione di Monumenti aperti che sarà ricordata per l’apertura della Reggia Giudicale (grazie alla disponibilità della direzione della Casa circondariale) e, anche in questo caso per la prima volta, del Campanile della Cattedrale.
“Due giornate straordinarie per la città” per il Sindaco Tendas che nonostante le notizie sulla possibile destinazione dell’ex Reggia a uffici pubblici non abbassa la guardia e ribadisce la massima determinazione nell’azione di rivendicazione nei confronti del Governo per la restituzione alla città, a fini culturali, dell’importante edificio giudicale.
Per Monumenti aperti 2013 i visitatori, guidati da un piccolo esercito di guide volontarie, hanno potuto scoprire 49 siti culturali. Oltre al Palazzo Giudicale, nell’elenco dei monumenti c’erano l’Antica Canonica della Cattedrale, la Cattedrale di Santa Maria Assunta, il Seminario Tridentino, la Chiesa e il Convento di San Francesco, l’Oratorio della Purissima, la Chiesa del Santo Spirito, la Chiesa e l’ospedale di Sant’Antonio Abate, la Biblioteca comunale, la Pinacoteca comunale Carlo Contini, il Centro di documentazione sulla Sartiglia, la Chiesa di San Mauro Abate, la Cinta muraria medievale, la Chiesa di San Sebastiano, la Torre di San Cristoforo, il Palazzo Arcais, l’Antiquarium Arborense, il Centro documentazione commediografo Antonio Garau, la Piazza e la statua di Eleonora d’Arborea, l’Archivio Storico Comunale, il Palazzo degli Scolopi e il Palazzo Campus – Colonna, il Palazzo di Città, la Sede del Gremio dei falegnami, il Teatro San Martino, la Chiesa e Monastero del Carmine, la Chiesa e il convento di San Domenico, la Chiesa e il monastero delle Cappuccine, la Chiesa di Santa Lucia, la Casa di Eleonora, il Teatro Antonio Garau, la Chiesa e il monastero di Santa Chiara, la Torretta medievale, la Torre di Portixedda, la Chiesa di San Saturnino, la Chiesa della Beata Vergine Immacolata e il convento dei cappuccini, la Chiesa di San Martino, il Cimitero di San Pietro, la Chiesa di San Giovanni Battista, la Chiesa di Sant’Efisio Martire, l’Archivio di Stato, la Chiesa di S. Maria Maddalena, la Chiesa di San Nicola e l’Oratorio delle Anime, la Chiesa di Santa Petronilla, la Casa madre della Compagnia del Sacro Cuore Evaristiani, il Santuario Basilica del Rimedio, il Portale di Vito Sotto, la Torre spagnola di Torre Grande.